venerdì 28 settembre 2007

Amarcord

Il tempo cura, si dice. O forse il tempo trascina in un oblio mortale tutto e come una marea ineluttabile cancella tracce di ogni passaggio e di ogni passato. Probabilmente ti e` successo un sacco di volte e molte altre ancora ti accadra`. Dopotutto siamo gente di mare, gente che con il porto ha sviluppato un rapporto intimo, di passaggi, arrivi e partenze. E in uno di questi anfratti del mio cuore sei arrivata un giorno tu, cosi` come sono arrivati quasi tutti, senza avvisare dell'arrivo, senza avvisarmi del commiato. Quel che resta e` un tratto di strada, la birra afosa e umida di una notte di burrasca a incontrare sguardi a rintuzzare nostalgie a riavvampare vecchie illusorie e infantili passioni. Ripescando da un passato indomato, proiettando in un futuro improbabile, con un quotidiano troppo incerto. In mezzo: gli sguardi, i tuoi, visti, bellissimi, dolci, profondi. I miei, stanchi. Provati. Chissa` cosa c'e` archiviato nel tuo cuore, chissa` da dove viene questo grande desiderio di essere accudita che percepisco, che annuso e assaporo nelle parole e nei silenzi.... chissa` quanto da vecchio dell'amore che sono diventato io riesca ancora a sentire il giusto, o piuttosto la bella favola che con il tempo ho imparato ad amare. Le belle parole, gli affabulanti aggettivi che vanno delineandosi tra le mie dita, che hanno dell'adulazione il sotterfugio in cuore... per ancorarti un poco, un poco, un poco, di piu` a questo porto, a questo sogno.Quel che resta e` una tessera. Un tassello di un bellissimo mosaico di vita, fatta di lacrime, pioggia e sguardi. Tutto il bello che mi hai dato e` custodito immutabile in una piega del mio cuore, del mio disilluso animo. Fosse ancora vivo l'ardore di un tempo avrei osato di piu`: una breccia profonda nel tuo cuore, cingendoti a me nella parte piu` intima della tua anima, legandoti a doppia mandata, non lasciandoti fuggire piu`. Avrei osato la passione di sguardi, baci e carezze esplorando la natura profonda del tuo io, del tuo corpo, della tua pelle, delle tue labbra, fino a inseguire il sublime...

(Genova, diversi anni fa...)

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