sabato 4 febbraio 2012
un giorno di neve
Troppo timido o troppo intimidito. Troppo stantie, ritrose a trovare la strada di una pagina di soffici bit. Troppo il tempo intercorso, troppo il silenzio interposto, troppa la distanza dal mio atto decifratorio. Distanza nel tempo e nello spazio, distanza intima. Distanza minima, infrastrutturata, artefatta, aleatoria. E il tempo si mischia ad altro tempo, i luoghi si mischiano ad altri non luoghi. Tutto si confonde, tutto sbiadisce come in un giorno di inaspettata neve, irenica neve.
martedì 1 novembre 2011
la genovese
Tu mi portavi un po' d'alga marina
nei tuoi capelli ho accolto odor di vento
sui tuoi ginocchi tu bronzina a te
sui miei ginocchi tu bronzina, quale
lieve bronzina quale
liev'ombra di necessità: te cingendo, che va:
per l'anima tua sciolta
tu sciolta un incanto sereno
così come i sogni che porta
scirocco sul mare Tirreno.
(Poesie - Dino Campana)
mercoledì 29 dicembre 2010
La voce
Ogni tanto sento una voce che torna, si muove sinuosa nel profondo del mio io, serpeggia ostinata tra i divieti, tra i "must", schivando, scartando, arpionando centimetri, metri chilometri all'interno di quell'infinita salita che porta alle mie dita, alle mie parole, alla mia vita. Vita distante di un che di interrotto, ostinato e confuso. Ogni tanto torna, prepotente, come un sussulto al petto, come un colpo di tosse, un ricordo, uno sbaglio. Ogni volta che torna sento che non se n'è mai andata, non mi ha mai lasciato, non sono mai riuscito a separarla da me. Ma che distanza tra noi. Che bellissima e dolorosissima distanza tra noi. Come rivedere un amico lontano, lasciarsi accarezzare da un ricordo d'amore, ripercorrere un leggero dolore passato. Le distanze del mondo e del tempo non colmano e appagano questa amica silente, che resta con me quel poco che basta, quel tanto che aiuta, ogni volta che ho veramente bisogno di lei.
venerdì 17 aprile 2009
domenica 2 marzo 2008
Persepolis
Qualche ora fa ho visto il film "Persepolis". Eravamo 10 persone in sala a vedere un cartone animato per adulti. Non credo che in molti vedranno questo film ed è un peccato perchè avvicinerebbe molto le culture.
Non credo che il genere umano abbia una via d'uscita.
Siamo destinati ad essere come siamo.
Non credo che il genere umano abbia una via d'uscita.
Siamo destinati ad essere come siamo.
venerdì 1 febbraio 2008
vita
Le piu` belle parole del mondo non sono "io ti amo", ma: "e` benigno!".
Harry a pezzi - Woody Allen
Harry a pezzi - Woody Allen
sabato 26 gennaio 2008
senza titolo
C'è un baratro, c'è un immenso abisso ed è proprio lì lungo una delle strade che da me partono o arrivano; tu mi chiedi di riempire quel buco, di riempirlo di parole dette, scritte, di sguardi donati, ricevuti, pregustati, assaporati.... e forse è nelle parole che mi mandi a dire che dovrei trovare il sottile sentiero di inchiostro che mi parla di te... impalpabile come il poco che so di te, il tanto che mi racconto, il bello che vedo.
Ma che vuoi, a raccontarsi favole non si sbaglia mai, me lo hai detto tu, no ? C'era una volta una principessa e c'era un principe e un castello su un'altura, un bosco incantato con fate e folletti, c'era la strega e il mago, c'era l'amore incantato del bacio di un momento di amore e passione di tutta una vita. Ma gli incantesimi sono già in sovrappiù e sento l'imbrogliarsi delle mie dita incapaci di tirare redini così ribelli... le stesse dita che sfiorano le tue ad ogni vicinanza di ballo ad ogni distanza... ad ogni carezza costumata.
Pensi che di queste parole io possa fare a meno... timore che rivelino di me, tu mi domandi? Cosa possono raccontare che tu già non conosca o abbia già visto, annusato, temuto, voluto, dimenticato? Se tu fossi assennata già non leggeresti oltre, se io lo fossi oltre non scriverei.
Tu conosci quel dolore profondo. Quel dolore, sai bene, sa rinnovarsi sempre uguale e sempre immenso. Se tu fossi assennata non soffriresti oltre.
Ma che vuoi, a raccontarsi favole non si sbaglia mai, me lo hai detto tu, no ? C'era una volta una principessa e c'era un principe e un castello su un'altura, un bosco incantato con fate e folletti, c'era la strega e il mago, c'era l'amore incantato del bacio di un momento di amore e passione di tutta una vita. Ma gli incantesimi sono già in sovrappiù e sento l'imbrogliarsi delle mie dita incapaci di tirare redini così ribelli... le stesse dita che sfiorano le tue ad ogni vicinanza di ballo ad ogni distanza... ad ogni carezza costumata.
Pensi che di queste parole io possa fare a meno... timore che rivelino di me, tu mi domandi? Cosa possono raccontare che tu già non conosca o abbia già visto, annusato, temuto, voluto, dimenticato? Se tu fossi assennata già non leggeresti oltre, se io lo fossi oltre non scriverei.
Tu conosci quel dolore profondo. Quel dolore, sai bene, sa rinnovarsi sempre uguale e sempre immenso. Se tu fossi assennata non soffriresti oltre.
giovedì 17 gennaio 2008
Always on my mind
Maybe I didn't treat you
quite as good as I should have,
Maybe I didn't love you
quite as often as I could have,
Little things I should've said and done,
I just never took the time
You were always on my mind
You were always on my mind.
Maybe I didn't hold you
all those lonely, lonely times
And I guess I never told you,
I'm so happy that you're mine
If I made you feel second best,
Girl, I'm so sorry, I was blind
You were always on my mind
You were always on my mind.
Tell me, tell me that your sweet love hasn't died
Give me, give me one more chance to keep you satisfied
Keep you Satisfied
Little things I should have said and done,
I just never took the time.
You were always on my mind,
you were always on my mind.
you were always on my mind.
mercoledì 16 gennaio 2008
Viola d'inverno
Arriverà che fumo
o che do l'acqua ai fiori,
o che ti ho appena detto
"Scendo, porto il cane fuori",
che avrò una mezza fetta di torta in bocca,
o la saliva di un bacio appena dato,
arriverà, lo farà così in frettache non sarò neanche emozionato...
Arriverà che dormo o sogno, o piscio
o mentre sto guidando,
la sentirò benissimo
suonare mentre sbando,
e non potrò confonderla con niente,
perché ha un suono maledettamente etereo
e poi si sente quella volta sola
la viola d'inverno.
Bello è che non sei mai preparato,
che tanto capita sempre agli altri,
vivere in fondo è così scontato
che non t'immagini mai che basti
e resta indietro sempre un discorso
e resta indietro sempre un rimorso...
E non potrò parlarti, strizzarti l'occhio,
non potrò farti segni,
tutto questo è vietato
da inscrutabili disegni,
e tu ti chiederai
che cosa vuole dire tutto quell'improvviso starti intorno
perchè tu non potrai, non la potrai sentire
la mia viola d'inverno.
E allora penserò
che niente ha avuto un senso
a parte questo averti amata,
amata in così poco tempo;
e che il mondo non vale
un tuo sorriso,
e nessuna canzone
è più grande di un tuo giorno
e che si tenga il resto,
me compreso, la viola d'inverno.
E dopo aver diviso tutto:
la rabbia, i figli, lo schifo e il volo,
questa è davvero l'unica cosa
che devo proprio fare da solo
e dopo aver diviso tutto
neanche ti avverto che vado via,
ma non mi dire pure stavolta
che faccio sempre di testa mia;
tienila stretta la testa mia.
Roberto Vecchioni
o che do l'acqua ai fiori,
o che ti ho appena detto
"Scendo, porto il cane fuori",
che avrò una mezza fetta di torta in bocca,
o la saliva di un bacio appena dato,
arriverà, lo farà così in frettache non sarò neanche emozionato...
Arriverà che dormo o sogno, o piscio
o mentre sto guidando,
la sentirò benissimo
suonare mentre sbando,
e non potrò confonderla con niente,
perché ha un suono maledettamente etereo
e poi si sente quella volta sola
la viola d'inverno.
Bello è che non sei mai preparato,
che tanto capita sempre agli altri,
vivere in fondo è così scontato
che non t'immagini mai che basti
e resta indietro sempre un discorso
e resta indietro sempre un rimorso...
E non potrò parlarti, strizzarti l'occhio,
non potrò farti segni,
tutto questo è vietato
da inscrutabili disegni,
e tu ti chiederai
che cosa vuole dire tutto quell'improvviso starti intorno
perchè tu non potrai, non la potrai sentire
la mia viola d'inverno.
E allora penserò
che niente ha avuto un senso
a parte questo averti amata,
amata in così poco tempo;
e che il mondo non vale
un tuo sorriso,
e nessuna canzone
è più grande di un tuo giorno
e che si tenga il resto,
me compreso, la viola d'inverno.
E dopo aver diviso tutto:
la rabbia, i figli, lo schifo e il volo,
questa è davvero l'unica cosa
che devo proprio fare da solo
e dopo aver diviso tutto
neanche ti avverto che vado via,
ma non mi dire pure stavolta
che faccio sempre di testa mia;
tienila stretta la testa mia.
Roberto Vecchioni
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